NEWSLETTER
Con l'iscrizione sarete informati sulle attività del Laboratorio, le nuove iniziative editoriali e riceverete gli inviti alle mostre della Galleria.
Graziano Pompili ha scritto di noi
Per Roberto Gatti.
Sei stato molto gentile a chiedermi di scrivere qualcosa in questa occasione che tu ed Anna Maria volete ricordare, con una pubblicazione: i trent'anni di lavoro della vostra gloriosa stamperia. Mi rendo conto che, essendo io uno degli ultimi artisti da voi approdati, non ho molto da dire; non ci conosciamo bene e non siamo neanche tanto amici. Vi frequento da alcuni anni e poi Anna Maria mi ha detto di non parlare del pappagallo: invece il mio discorso voleva proprio descrivere l'ambiente di lavoro e dato che mi sono preparato su questo argomento, continuerò imperterrito sul mio progetto, perché ritengo interessante far conoscere l'atmosfera che ho trovato quando, in un giorno di giugno di tre anni fa, ho messo piede per la prima volta in questa stamperia, dal profumo di inchiostri e cioccolata (sempre a disposizione dei golosi). Io mi sentivo come uno scolaretto il primo giorno di scuola; vi ho mostrato il disegno che volevo tradurre in una stampa a due colori; parlavo solo io e voi guardavate in silenzio; ero un po' in soggezione, non sapendo bene come muovermi fra lastre e bulini... Poi, piano piano, attraverso il lavoro che si svolge così a contatto fisico con chi sa del mestiere, i momenti di attesa delle acidature, la scelta dei colori sulle tavolozze, le prove di stampa, nascevano altre cose a cui prestare attenzione; ad esempio, la presenza inaspettata di un pappagallo grigio, ereditato da un vicino di casa morto senza eredi, che conosceva soltanto due parole. Vi erano e ancora oggi ci sono, altre presenze animali, come quella di una tartaruga ed un grosso coniglio con le orecchie molli, quasi pronto per una cacciatora, che stanno dentro a gabbiette o bacinelle. C'è anche un gatto bianco diventato di tutti i colori, per via degli inchiostri con i quali viene di volta in volta a contatto: tant'è che l'ultima volta che mi è capitato di dover cercare un colore particolare per un'acquatinta, l'ho trovato sul gatto: era un bellissimo giallo albicocca. Insomma un ambiente accogliente e familiare, allietato anche da piccoli amici a due o quattro zampe. Lo studio grafico dei Gatti è diventato, anche per me, un punto di incontro in quella che una volta era la periferia della città, vicino a due passaggi a livello sulla ferrovia Modena-Sassuolo, che scandiscono le ore con i loro campanelli stonati; un punto d'incontro di artisti, che si fingono amici, tutti gelosi gli uni degli altri, tenendo d'occhio i Gatti, che non si impegnino di più sul lavoro dei colleghi che sul proprio. Poi alle 13 e trenta le pastasciutte per i più lontani (come me), il lambrusco, le dispute per il primato fra i cibi modenesi e quelli reggiani (la mia città) e, nel frattempo, in mezzo a tutte queste sollecitazioni, sono nate alcune belle opere che sono, si, il frutto del lavoro e dell'esperienza, ma anche della stima e dell'amicizia che ci lega.


« Indietro
Vai alla Galleria